In cosa consiste la consulenza nel controllo di gestione? Quali sono i vantaggi concreti di cui puoi beneficiare? Di quali strumenti si avvale il controller?
Sebbene pianificare il futuro sia importante, i piani sono efficaci solo se attuati correttamente. E l’unico modo per assicurarti che lo siano è valutarne l’efficacia con metodo e strumenti adeguati, grazie a una consulenza nel controllo di gestione all’interno dell’azienda.
Esperienza e scelte guidate da “sensazioni” non bastano. Senza un adeguato supporto nel processo decisionale, potresti ritrovarti a condurre l’impresa lontano dagli obiettivi di crescita. Un rischio che nessuna attività può correre.
Il controllo di gestione non è solo un mezzo per la registrazione degli accadimenti aziendali, ma un processo finalizzato alla pianificazione razionale. Hai a disposizione uno strumento previsionale di monitoraggio dei processi e governance d’impresa, per controllare e coordinare ogni azione sulla base di dati reali. Un consulente esperto può affiancarti e supportarti per verificare l’efficienza e l’economicità dell’azienda nel tempo.
Dunque, in cosa consiste la consulenza nel controllo di gestione? Quali sono i vantaggi concreti di cui puoi beneficiare? Di quali strumenti si avvale il controller? È quello che stiamo per vedere insieme.
Cos’è il controllo di gestione e perché è indispensabile
Pianificare senza controllare è inutile. Sono due azioni consequenziali e strettamente correlate. Un’efficace consulenza nel controllo di gestione garantisce quell’insieme di strategie, strumenti e processi, che ti consentono una corretta pianificazione e programmazione delle azioni necessarie al raggiungimento di obiettivi aziendali realistici. Nonché, di controllare l’andamento della tua attività in diversi ambiti durante l’anno.
Troppo spesso, pur avendo definito le strategie d’impresa, le aziende hanno difficoltà nel realizzarle. Nella maggior parte dei casi, questo accade proprio perché manca un processo di programmazione e controllo aziendale efficiente. Ovvero, un procedimento in grado di permeare ogni fase del processo di sviluppo e continuità d’impresa, con cui il management possa:
- pianificare e analizzare la fattibilità economico-finanziaria degli obiettivi prefissati;
- monitorare l’operatività aziendale, per rilevare le performance dei diversi reparti e incrementare il rendimento globale dell’azienda;
- ottimizzare le risorse economiche aziendali;
- implementare strategie adeguate;
- migliorare le strategie di promozione e vendita;
- adottare eventuali azioni correttive, con tempestività.
Dunque, sei sempre in grado di rispondere subito alle domande fondamentali che ogni imprenditore dovrebbe porsi:
- la quantificazione dei costi è corretta ed è coerente con le scelte commerciali?
- quali sono i reali margini di profitto dei prodotti e/o servizi che sto vendendo?
- qual è lo stato del cash flow aziendale? Posso permettermi di investire di più?
- che risultati economici stanno ottenendo i miei competitor?
Purtroppo, in particolare nella gestione delle PMI, le risposte a queste domande sono spesso parziali e per lo più relegate nei libri contabili. Poiché richiedono di essere interpretate e presentate in modo chiaro e subito fruibile, sfuggono all’imprenditore. E così, mentre ti prodighi nel far crescere la tua attività, non ti accorgi se la strada tracciata stia tralasciando del potenziale inespresso o, molto peggio, conducendo verso una possibile crisi d’impresa.
La consulenza nel controllo di gestione fa emergere tutti i dati aggregati e significativi per un monitoraggio economico efficiente e puntuale. Quindi, consente di interpretare lo stato di salute dell’azienda e di attuare strategie d’impresa più consapevoli.
Consulenza nel controllo di gestione per pianificare e programmare una crescita sostenibile
Nonostante sia percepita come un’esigenza non prioritaria, con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, mettere in sicurezza le imprese è un’azione obbligatoria.
Dunque, la consulenza nel controllo di gestione è destinata a ritagliarsi un ruolo sempre più strategico all’interno delle aziende, grandi o piccole che siano. D’altronde, l’unico modo per garantirne la continuità, e rilevare con tempestività un possibile stato di crisi, è dotarle di un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile.
Il controller, o responsabile del controllo di gestione, è chiamato a collaborare in sinergia con l’imprenditore e i manager, per implementare strategie e strumenti che consentano di mettere in sicurezza l’azienda. Gestisce la raccolta dei dati, li analizza con metodologie di contabilità analitica e redige un bilancio riclassificato per presentare le informazioni chiave. E tutto questo con l’ausilio di strumenti operativi informatici evoluti, che consentono un controllo sistematico sull’andamento economico e finanziario dell’azienda.
Le principali fasi del controllo di gestione
Senza indugiare oltre, possiamo sintetizzare il processo nel controllo di gestione in 4 fasi principali:
- pianificazione – redazione di budget, quindi quantificazione dei piani operativi stabiliti per essere poi oggetto di costante confronto con le performance realizzate e i dati storici;
- esecuzione – mobilitazione e disposizione di risorse e strumenti in base al budget stabilito, per raggiungere gli obiettivi prefissati con gli strumenti adatti e nelle tempistiche definite;
- reporting – monitoraggio e verifica dei piani aziendali per l’analisi del raggiungimento degli obiettivi operativi stabiliti;
- valutazione o correzione – revisione dei piani e dell’impiego delle risorse a disposizione, per individuare nuovi obiettivi e strategie di business più efficaci sull’analisi di dati concreti.
Dal punto di vista operativo è quindi possibile:
- redigere un budget economico e finanziario mensilizzato;
- stabilire un assetto contabile con chiusure regolari (1 o 3 mesi), per valutare i risultati concreti del business e paragonarli a quelli ipotizzati in fase di definizione del budget;
- monitorare le proiezioni, per ottimizzare le risorse economiche e produttive;
- tenere sotto controllo gli indicatori predittivi della crisi;
- programmare un controllo di benchmark sistematico;
- mantenere nel tempo un efficiente sistema di programmazione e controllo.
Grazie alle competenze del Controller, e agli strumenti a sua disposizione, è possibile stilare un’analisi completa dell’azienda e progettare sistemi di controllo di gestione sartoriali.
Di conseguenza, puoi disporre di strategie capaci di soddisfare il fabbisogno di pianificazione e controllo in base alle specifiche peculiarità della tua impresa. Puoi capire quale direzione sta prendendo l’attività e quali sono i punti deboli, a tutto vantaggio della crescita del tuo business.
Una maggiore consapevolezza è alla base di buoni e stabili risultati. Puoi ottimizzare le risorse, sapere come e dove investirle. Un vantaggio non da poco.
Consulenza nel controllo di gestione: da dove partire?
Lo scopo del controllo di gestione è analizzare, monitorare e migliorare le performance aziendali. Attraverso processi e strumenti specifici, ti aiuta a individuare i punti deboli e a intervenire prima che un’eventuale crisi si manifesti. Ma non solo, puoi mettere in sicurezza la tua azienda e perseguire obiettivi di crescita sostenibili.
I motivi per cui dovresti affidarti alla consulenza nel controllo di gestione sono palesi quanto fondamentali. Con le competenze professionali dei nostri consulenti esperti, insieme agli strumenti di Business Intelligence messi a tua disposizione, possiamo garantirti un supporto qualificato e un dialogo costante.
Contattaci senza impegno. Siamo a tua disposizione per aiutarti a mettere in sicurezza la tua azienda monitorandone la crescita, con una consulenza nel controllo di gestione efficace e personalizzata.

Pietro Bussinello
Marketing e Comunicazione
In Gap Studi e Consulenze dal 2017, valorizza la presenza online e sviluppa l’attività professionale.